sabato 7 settembre 2013

Giornata mondiale per la pace in Siria e in tutto il mondo

Giotto, affresco di San Francesco davanti al sultano
Mentre i potenti della terra decidono sul da farsi, Papa Francesco  ha indetto una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria e in Medio Oriente alla quale hanno aderito tra l'altro oltre ai Cristiani di tutto il mondo compreso il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, la comunità araba in Italia, la Confraternita argentina giudaico-cristiana e moltissimi laici!
Anche noi di  Blog Expres abbiamo aderito all'invito del  Santo Padre e per tutti voi lettori e lettrici vicini e lontani lanciamo uno spunto di riflessione a partire dal noto affresco di Giotto "San Francesco davanti al sultano". Il dipinto si trova nella Basilica Superiore di Assisi e racconta di quando intorno al 1220 San Francesco si recò  in oriente durante la Quinta Crociata ed incontrò il sultano Al-Malik al-Kāmil.
L'affresco e' conosciuto anche con il nome di "prova del fuoco" perche' narra la vicenda di San Francesco che per convertire il sultano si rivolse allora al fuoco, sfidando a passarci incolume attraverso per dimostrare la veridicità dei suoi argomenti religiosi e la protezione assegnatagli da Dio. Alla fine il sultano non si convertì, ma la prova del fuoco cui si sottopose volontariamente Francesco gli fece guadagnare molta stima nei confronti del sultano che non gli impedì di compiere la sua opera missionaria.

Vogliamo condividere con voi la famosa "Preghiera semplice" di San Francesco d'Assisi con la speranza che la pace abiti nel cuore di ogni uomo e di ogni donna, di ogni colore, religione e nazionalità!

O Signore, fa' di me uno strumento della tua Pace:
Dove è odio, fa' ch'io porti l'Amore.
Dove è offesa, ch'io porti il Perdono.
Dove è discordia, ch'io porti l'Unione.
Dove è dubbio, ch'io porti la Fede.
Dove è errore, ch'io porti la Verità.
Dove è disperazione, ch'io porti la Speranza.
Dove è tristezza, ch'io porti la Gioia.
Dove sono le tenebre, ch'io porti la Luce.
O Maestro, fa' ch'io non cerchi tanto:
Essere consolato, quanto consolare.
Essere compreso, quanto comprendere.
Essere amato, quanto amare.
Poiché è
Dando, che si riceve;
Perdonando, che si è perdonati;
Morendo, che si resuscita a Vita Eterna.


Post di Maria Milani 

Nessun commento:

Posta un commento