sabato 18 gennaio 2014

Bambola, a chi?!

Patricia Mendjisky, Bubble Barbie
Se c'è una cosa che mi dà ai nervi è quando ti chiamano "bambola"! Certo si tratta di un appellativo scherzoso che però fa riflettere su un fatto: nel 21esimo secolo le donne ancora vengono considerate sulla base dell'esteriorità e dell'estetica. La bambola poi rappresenta la bellezza di plastica, forse qualcosa di bello esteticamente, ma di terribilmente finto! Stavo pensando a quanto sia sottilmente offensivo dare della bambola a una donna! Come cantava Patty Pravo: "Tu mi fai girar come fossi una bambola...". La bambola la puoi usare quanto vuoi, tanto lei non si lamenta mai... La bambola non ha un'anima, la donna sì! Certamente i canoni della bellezza variano di epoca in epoca e la loro metamorfosi riflette le trasformazioni della società. Palestra, porzioni di cibo da Terzo Mondo, creme miracolo che promettono di snellire, rassodare, tonificare. La magrezza è diventata un imperativo, ma non dobbiamo credere che sia una moda della nostra epoca.
L'ossessione per la magrezza ha radici antiche che risalgono alla fine dell'800. A sostenerlo è Georges Vigarello, autore del libro "Storia della bellezza. Il corpo e l'arte di abbellirsi dal Rinascimento ad oggi". Secondo Vigarello, il cambiamento avviene alla fine dell'800, quando la magrezza si insinua nel mondo della moda e inizia a dettare le sue regole. Nasce così un nuovo canone di bellezza e il fisico della donna, come argilla da plasmare, passa da una linea a "S" alla linea a "I" : il corpo femminile si allunga e le forme si appiattiscono.
Il XX secolo è l'era del culto del corpo e Vigarello ne segue le evoluzioni, dai grandi magazzini dedicati alla moda e alla cosmesi, ai primi concorsi di bellezza, al mito della donna biondo platino.
Negli anni '50 il boom delle maggiorate sembra riportare alla ribalta la donna morbida e formosa, ma si tratta di una moda passeggera. Nel 1960 la magrissima modella Twiggy incarna e impone un modello estetico che durerà fino ai nostri giorni.
Negli anni '90 Eva Herzigovà, testimonial del primo reggiseno Push Up, dimagrisce drasticamente e si parla di anoressia... Sempre in quegli anni scoppia la mania della chirurgia estetica e la donna diventa di plastica.
Con il 21esimo secolo arriva la donna "multitasking", ovvero la società attuale chiama le donne ad essere impeccabili: belle, brave e buone...Madri perfette e allo stesso tempo donne in carriera. Corpo sano e standing curato...Non solo belle, ma anche simpatiche e intelligenti!
Il mondo deve imparare che la donna è preziosa e bella nella sua completezza: corpo, anima e mente. Altro che bambola!

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Titolo: Storia della bellezza. Il corpo e l'arte di abbellirsi dal Rinascimento ad oggi
Autore: Georges Vigarello
Editore: Donzelli
Anno: 2007

Post di Maria Milani

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