venerdì 28 luglio 2017

Mystery Books #2 Recensione I misteri di Chalk Hill di Susanne Goga [Giunti]




Per confutare l'affermazione che tutti i corvi sono neri
non è necessario dimostrare che nessuno lo è;
basta trovarne uno bianco; ne basta uno.






I misteri di Chalk Hill
 Susanne Goga

Giunti | 06 maggio 2015  | 415 pagine | cartaceo 06,90 € | Ebook 4,99€

La prima volta che Charlotte si trova davanti alla splendida tenuta di Chalk Hill, sulle verdi colline del Surrey, rimane senza fiato: l’imponente villa, sormontata da una torretta e circondata da alberi secolari, è il luogo più affascinante che abbia mai visto. Qui potrà finalmente iniziare una nuova vita, dopo aver lasciato Berlino a causa di uno scandalo che ha compromesso la sua reputazione di istitutrice. Chiamata a occuparsi della piccola Emily, Charlotte si rende subito conto che una strana atmosfera aleggia sulla casa: la quiete è quasi irreale, il papà di Emily è gelido e altezzoso, la bambina è tormentata ogni notte da terribili incubi e dice di vedere la madre, scomparsa un anno prima in circostanze misteriose. L’affetto per Emily spinge Charlotte a voler capire cosa stia succedendo a Chalk Hill, ma nessuno dei domestici osa rompere il silenzio imposto dal vedovo sulla morte di Lady Ellen. Solo con l’aiuto dell’affascinante giornalista Thomas Ashdown, Charlotte si avvicina alla verità, una verità sconvolgente, sepolta tra quelle antiche mura. Un romanzo pieno di mistero e romanticismo. Una storia che alle atmosfere di Jane Eyre unisce una suspense unica ed elettrizzante.



Il pensiero di Blog Expres

Non penso che creare false aspettative in un lettore sia una buona strategia per promuovere e vendere un libro.
Nella trama de "I misteri di Chalk Hill" si legge "Una storia che alle atmosfere di Jane Eyre unisce una suspense unica ed elettrizzante". Ma anche no!!! No! No! NO!
Mi dispiace davvero tanto stroncare il primo libro di Susanne Goga, ma devo essere sincera con voi lettori e devo dirvi che l'autrice tedesca non mi ha convinto nemmeno un pò... I motivi sono talmente tanti che non so neanche da dove iniziare...
Innanzi tutto paragonare questo libro alle atmosfere di Jane Eyre è stato un grosso azzardo, perchè quella che mi sono trovata a leggere mi è sembrata una scopiazzatura mal riuscita del capolavoro di Charlotte Bronte...
Susanne Goga narra le vicende di Charlotte, una giovane istitutrice tedesca che arriva in Inghilterra, nella tenuta di Chalk Hill, a pochi chilometri da Londra, per fare da istitutrice ad Emily, la figlia di un parlamentare inglese.

La casa era elegante e curata, la figlia una bambina sveglia, i domestici educati e discreti... All'apparenza sembrava tutto perfetto. Eppure fin dal primo istante aveva percepito qualcosa... Un segreto, parole non dette, un buio annidato dietro quella facciata di sgargiante benessere.
La nostra eroina, pur essendo un personaggio ben caratterizzato e descritta come una donna intelligente, sensibile e istruita, non ha nulla della grinta e della brillantezza di Jane Eyre... In una nota alla fine del libro l'autrice confessa che ha tratto ispirazione  dal capolavoro inglese, ma a me è sembrato che abbia preso alcuni aspetti della trama e li abbia buttati lì... Mi dispiace davvero tanto, perchè "I misteri di Chalk Hill" è una storia che poteva avere un bel potenziale, se l'autrice non l'avesse infarcita di troppi ingredienti: il mystery con una deviazione nel paranormal, la storia d'amore, i riferimenti ai classici della letteratura inglese, le leggende popolari...
La narrazione parte lenta e all'inizio è anche piacevole questo clima di mistero che aleggia intorno a Chalk Hill e ai suoi abitanti, un luogo immerso nel verde, circondato dai boschi e avvolto da un silenzio inquietante...
Infatti gli unici aspetti che ho apprezzato sono le ambientazioni, la descrizione dei paesaggi e il modo il cui l'autrice ha ricreato l'atmosfera dal sapore British...
Purtroppo nè l'accenno a Box Hill, una località famosa citata in Emma di Jane Austen, nè l'antica foresta dei Druidi riescono a risollevare le sorti di una storia che stenta a decollare donando al lettore l'amara consapevolezza che in essa non vi è traccia della  "suspense unica ed elettrizzante" citata nella trama...
Questa lentezza narrativa mi è sembrata quasi esasperante per un mystery che invece dovrebbe inquietare e avere dei colpi di scena che creano un piacevole scompiglio nei sospetti del lettore...
Quindi dopo circa 200 pagine dove non succede quasi nulla, fortunatamente il destino di Charlotte si incrocia con quello di Tom Ashdown, un critico teatrale che divenuto un membro della "Società per la ricerca psichica", viene assunto da Andrew, il padre di Emily per studiare la presunta malattia psichica della piccola che sostiene di avere dei contatti con la defunta madre...
Tom è il mio personaggio preferito, è brillante e sagace e porterà una bella ventata di aria fresca tra le stanze ammuffite di Chalk Hill. Il suo ruolo di detective però  non mi è sembrato convincente, cioè mi è parso strano che un'associazione che si occupi di fenomeni paranormali si affidi ad un critico teatrale e non ad un medico o ad uno scienziato per indagare su argomenti così delicati e complessi...
Sorvolando sul fatto che ho capito ben presto come si sarebbe risolto il mistero, alla fine, di un libro ciò che conta non è poi tanto la resa stilistica o l'originalità della storia, ma soprattutto le sensazioni e le emozioni provate durante la lettura...
A distanza di anni a volte non si ricordano neanche i nomi dei personaggi, ma rimane quella sensazione di piacevolezza oppure quel brivido lungo la schiena...
De "I misteri di Chalk Hill" io purtroppo ricorderò una strana sensazione di torpore...

Di nuovo la turbò il silenzio: perfino il suono dei suoi passi era attutito dai tappeti orientali.






Post di Maria Milani

2 commenti:

  1. Ecco...come ti dicevo, troppo scopiazzato da Jane Eyre come trama ma assolutamente non paragonabile come atmosfere.
    Io finivo la mia recensione con un "Insomma niente di speciale ma neanche un libro che sconsiglio." e continuo a pensarla così.

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    1. Eh sì infatti... te Daniela sei stata più buona di me alla fine! Io sarà che mi sono annoiata a morte... un abbraccio Maria

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