venerdì 13 ottobre 2017

Recensione libro La ragazza scomparsa di Angela Marsons [Newton Compton Editori]




La vera paura non lasciava spazio a nessun'altra emozione. 
Si faceva strada dalla pelle e scavava fino ad arrivare all'osso.
 Non diventava parte di te.
Diventava te.




La ragazza scomparsa
 Angela Marsons

Newton Compton Editori | 31 agosto 2017 | pp. 432 | Cartaceo 09,90€ | Ebook 2,99€

*Ringrazio  la casa editrice Newton Compton Editori per avermi inviato una copia del romanzo in cambio di un'onesta opinione sul libro*

Trama

Charlie e Amy, due bambine di soli nove anni, compagne di gioco, scompaiono all’improvviso. Un messaggio recapitato alle rispettive famiglie conferma l’ipotesi peggiore: le giovani sono state rapite. È l’inizio di un incubo. Poco tempo dopo, un secondo messaggio è ancora più mostruoso. I malviventi mettono le due famiglie l’una contro l’altra, minacciando di uccidere una delle due bambine. Per la detective Kim Stone e la sua squadra il caso è più difficile del solito. I rapitori potrebbero davvero trasformarsi in assassini spietati. Bisogna agire con rapidità e trovare la pista giusta. E Kim ha intuito che nel passato delle due famiglie si nascondono degli oscuri segreti...

Il Pensiero di Blog Expres:

"La ragazza scomparsa" è il nuovo romanzo della scrittrice inglese Angela Marsons che ha esordito con "Urla nel silenzio", che devo ancora recuperare e della quale invece avevo già letto l'anno scorso "Il gioco del male" che mi era piaciuto molto e del quale potete leggere la mia recensione QUI.
Angela Marsons impersona la trasformazione che il genere thriller ha avuto in questi ultimi anni, infatti come tutti sappiamo bene, il precursore del genere poliziesco fu Edgar Allan Poe e dalla fine dell'Ottocento ad oggi il genere si è sviluppato e trasformato in mille modi.
La Marsons rappresenta bene questi cambiamenti per tutta una serie di motivi e anche in un recente articolo comparso su "La Lettura" de "Il Corriere della Sera" ha dichiarato di non essere brava a seguire le regole e per questo nel suo lavoro di scrittrice di thriller ha deciso non solo di rompere con la tradizione del romanzo giallo classico, ma anche di infrangere le regole tipiche del thriller.
Il primo elemento di cambiamento è rappresentato dalla detective Kim Stone che è un personaggio davvero particolare che potremmo definire sociopatica almeno quanto i criminali che insegue a causa di un'infanzia difficilissima che l'ha segnata nel profondo e di questo aspetto se ne parla nel libro "Il gioco del male".
Kim Stone è introversa, sgarbata e inavvicinabile, ma ha come punti di forza la passione per la giustizia, la determinazione, la tenacia e un'empatia per i derelitti sviluppata a causa del suo passato turbolento.

Per quanto riguarda la struttura narrativa, sicuramente la principale novità introdotta dalla Marsons rispetto al giallo classico è far conoscere al lettore fin dalle prime pagine chi sia il colpevole e quindi ciò che interessa non è tanto scoprire chi è stato a commettere il crimine, quanto piuttosto le motivazioni psicologiche che lo hanno spinto all'azione, esplorando così i tratti psicologici del cattivo in maniera più dettagliata.
Proprio per questo la Marsons ha sviluppato una grande abilità nella caratterizzazione dei personaggi, non solo del cattivo e del detective, ma anche delle vittime e delle loro famiglie oltre che della squadra d'investigazione di Kim Stone che si compone di vari personaggi, tra cui spicca il suo braccio destro, il sergente Bryant, un uomo molto calmo e posato che sa ascoltarla e darle consigli giusti oltre che sfidarla e rimproverarla bonariamente. Bryant è un braccio destro quasi invisibile di fronte ad una personalità così forte come quella di Kim Stone.
Un altro elemento di rottura con il passato è l'ambientazione: non è la nebbia di Londra a favorire la delinquenza, ma il fumo industriale della Black Country, nelle Midlands occidentali, una zona dell'Inghilterra tristemente famosa per il suo oscuro passato industriale e attualmente popolata da persone poco raccomandabili...
Per quanto riguarda la trama, il libro narra le vicende di due bambine, amiche del cuore, che vengono rapite e Kim Stone si trova coinvolta in una lotta contro il tempo per poterle liberare perchè i rapitori hanno impostato il sequestro come un'asta, mettendo le famiglie l'una contro l'altra e spingendole alla competizione e a dover rivaleggiare per poter portare a casa la propria figlia sana e salva a discapito dell'altra bambina... Quindi tornando al discorso dell'aspetto psicologico anche in questo caso si analizzano le relazioni sociali di queste famiglie, ma anche il rapporto tra i coniugi e quello con le figlie.
La nostra amicizia non ha contato niente davanti alla vita delle nostre figlie. La mia migliore amica improvvisamente è diventata il nemico. Eravamo bloccati in una lotta surreale, e solo uno di noi poteva vincere.
La storia, dunque, è molto avvincente e intrigante oltre che veloce da leggere, grazie al ritmo narrativo serratissimo favorito anche dai capitoli brevi e scorrevoli.
Come dicevo, i rapitori vengono presentati fin da subito con tanto di nome e cognome! Uno di questi è Will Carter che potremmo definire "la mente", poi c'è Symes che è "il braccio", Inga è "la complice" che li aiuterà nel rapimento e verso la fine della storia si apprende la presenza di un'altra persona coinvolta che, per evitare di fare spoiler, chiamerò "il burattinaio"che muove tutti i fili delle vicende... Se viene fornita una descrizione adeguata sia dell'aspetto psicologico che motivazionale che ha spinto Will, Symes e Inga a commettere un azione così terribile come quella di rapire due bambine, tenerle recluse e infliggere loro dolore per poter spaventare le famiglie così da accelerare il pagamento del riscatto, se l'autrice ci dà delle spiegazioni convincenti raccontando la loro infanzia  traumatica fatta di abusi subiti che hanno fatto sviluppare delle personalità deviate, il quarto elemento della banda, ovvero il burattinaio, è la persona che mi ha lasciato più a bocca aperta...
Si tratta di un incredibile plot twist, ma scoprire le motivazioni che hanno spinto questa persona insospettabile a compiere un'azione tanto malvagia mi ha fatto storcere il naso, perchè il movente di quest'ultimo personaggio non mi è sembrato molto convincente e questo è uno dei motivi per il quale non ho dato il massimo del rating ad un libro che complessivamente mi è piaciuto molto.
Secondo me la vicenda si è conclusa in maniera un pò azzardata... Se non avesse introdotto il quarto membro della banda, il giallo avrebbe funzionato alla perfezione e io ancora non mi do pace del perchè Angela Marsons abbia voluto a tutti i costi inserire questo colpo di scena...
Il romanzo era già completo di tutti gli elementi, ma l'autrice ha voluto alzare la posta in gioco sbilanciando davvero troppo la storia!!! Capisco trasgredire le famose regole di cui sopra, però bisogna comunque mantenere un minimo di credibilità, specie per dei generi letterari come il poliziesco, il giallo e il thriller dove non si può inventare qualsiasi cosa e non dare una motivazione adeguata e soprattutto realistica e convincente! Anche perchè i lettori di questi generi sono molto esigenti e attenti soprattutto dal punto di vista della logica e della coerenza anche quando si trasgrediscono le regole!
Un altro aspetto che mi ha lasciato un pò perplessa è il titolo stesso del libro... dal momento che le vittime sono due bambine... chi sia questa ragazza scomparsa io ancora non l'ho capito! Spero che voi siate più perspicaci di me e quindi proprio per questo vi invito a leggere "La ragazza scomparsa" di Angela Marsons!

Da bambino, aveva scoperto che l'unico modo per lenire il suo dolore era causarne dell'altro.
Era una liberazione, gli dava un'euforia mai provata prima.
L'energia lo trasportava in un altro luogo.
Andava oltre il sesso, era quasi religioso nella sua purezza, era qualcosa da venerare.



Post di Maria Milani

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